E in effetti la somiglianza c’è tutta, ed è anche piuttosto imbarazzante. Due forme organiche smussate, tondeggianti – tanto che quella di Kapoor è stata ribattezzata “The Bean”, il fagiolo – realizzate in acciaio inox e capaci di riflettere il paesaggio intorno, amplificandolo e inglobando lo spettatore.
Anish Kapoor e la sua "Cloud Gate" a Chicago
Dalla Cina, intanto, si levano diverse voci in difesa della scultura incriminata. Come riportato da BBC News, ad esempio, il giornalista Ma Jun avrebbe scritto sul blog China Real Time del Wall Street Journal: “A parte l’utilizzo di materiali simili, le forme e i significati sono diversi“. La scultura cinese dovrebbe in effetti assomigliare a una grande bolla di petrolio: è stata piazzata là dove fu scavato il primo pozzo di Karamay, città in piena espansione economica, il cui nome significa “olio nero” in lingua Uyghur. All’essenza del mercurio liquido si rifà invece la forma fluida dell’altra opera, pesata per riflettere lo skyline di Chicago. Altre differenze (non sostanziali) riguardano poi il sistema d’illuminazione ed il contorno: la scultura cinese è circondata da una serie di piccole bolle specchianti e completata da una serie di LED colorati piazzati nella cavità inferiore.
La battaglia legale sembra ormai cosa certa: intenzionato ad intentare causa, l’artista ha dichiarato di contare sul supporto del Sindaco di Chicago nell’azione contro i presunti “impostori”.
La scultura cinese incriminata
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