sabato 5 marzo 2016

Criminologi, scienziati londinesi e tecnologia di localizzazione geografica per scoprire chi è Banksy

Applicando una tecnica usata nella lotta al terrorismo, basata sull’incrocio di posizioni e di spostamenti sulla mappa di un territorio, alcuni studiosi della Queen Mary University sostengono di aver smascherato l’identità segreta del writer Banksy: si tratterebbe di Robin Gunningham, un 43enne del quale si sospettava da tempo.





Il celeberrimo e anonimo artista graffitista Banksy, secondo gli esperti della Queen Mary University londinese, avrebbe ora un nome e cognome. Al secolo sarebbe il signor Robin Gunningham. Lo aveva già fatto, questo nome, il “Mail on Sunday” otto anni fa dopo una lunga inchiesta nella quale erano state seguite delle tracce a seguito della comparsa dei famosi murales dell’artista.

Ma ora gli scienziati londinesi hanno utilizzato dei parametri ultra scientifici. E’ stata usata infatti una speciale tecnologia di “localizzazione geografica”, la stessa usata in molte inchieste su episodi criminali. In questo modo è stato possibile trovare una serie di corrispondenze fra i luoghi a Londra e Bristol dove sono apparse le opere attribuite al ‘writer’ e una serie di indirizzi associati al signor Gunningham.

Oggi Robin Gunningham ha circa 42 anni, è stato educato da genitori middle class in una scuola privata di Bristol. Quanto e come possa influire sull’attività pittorica e sociale di Banksy questa inchiesta e la rivelazione del suo nome è ancora tutto da scoprire. Di certo la fama e la celebrità di questo artista -e persino le suo attuali quotazioni stellari- è profondamente legata proprio all’enigma sulla sua identità. Perché come abbiamo spiegato sopra il nucleo, la cifra stessa della sua arte, coincide con la critica al sistema. Lo stesso che ora quasi istericamente si preoccupa di dare un nome e cognome all’autore di tanti capolavori. Che di apparire se ne è sempre fatto un baffo.

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