lunedì 25 maggio 2015

Opera del giorno: Paul Cezanne, "La casa dell'impiccato"

Quasi tutti gli storici dell'arte sono concordi a segnare in Paul Cezanne il punto di svolta e di inizio delle nuove avaguardie che cambieranno l'arte e la porteranno nell'era moderna. I maestri a cui si rifà Cezanne sono Tintoretto, Veronese, Rubens e Delacroix. Dagli impressionisti, suoi coetanei, invece apprende la tecnica del plein-air, ovvero la pittura all'aperto, immersi direttamente nella natura. Tra tutti è però Pissarro ad avere la maggior influenza a livello pittorico su Cezanne, come vediamo appunto nella "La Casa dell'Impiccato", famoso lavoro del 1873.

A livello filosofico Cezanne si ritrova quasi ad essere un seguace di Immanuel Kant, visto che anche per l'artista il "noumeno" non può essere raggiunto se non attraverso il "fenomeno". Per lui il cubo, il cilindro o la sfera non sono quindi forme valide di per se, ma solo in quanto si attuano nelle apparenze, un punto di distacco dai Cubisti che seguiranno, anche se Picasso e Braque partiranno proprio dalla lezione di Cezanne che però aveva raggiunto sintesi ed equilibri insostenibili. Se i cubisti alzeranno il livello dando precedenza a piani di sviluppo di strutture ideali (macrostrutture, come nelle opere mature dell'ultimo periodo di Cezanne), al contrario gli informali qualche anno dopo sceglieranno la via opposta, ragionando principalmente dell'ambito microstutturale (più in linea proprio con il primo Cezanne).

L'approvazione degli altri è uno stimolante, del quale talvolta è bene diffidare [P.Cezanne]


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