“Guardando all’URSS – Realismo socialista in Italia dal mito al mercato”, allestita a Palazzo Te a Mantova fino al prossimo 4 ottobre 2015. Con un centinaio di lavori esposti, tra opere d’arte, testi letterari, racconti, guide, film, cataloghi e riviste, la mostra si propone di riflettere su come l’URSS veniva raccontata nel Belpaese.
Sono “Le mondine” neocubiste di Aldo Borgonzoni, le “Donne al lavoro” di Giuseppe Gorni, e ancora “Il tranviere” di Tiziana Fantini e “Le modiste” di Diana Luise Brancaccio ad aprire la mostra, oltre ad opere come “Il boscaiolo” di Renato Guttuso, e “Miniera” di Giulio Turcato. Proprio Guttuso e Turcato saranno i grandi pittori del PCI, specialmente il primo con il suo realismo, mentre Turcato veniva un pò snobbato dai vertici del partito perchè troppo astratto e meno utile alla causa propagandistica.
Il percorso espositivo si chiude con uno sguardo alle partecipazioni russe alle Biennali di Venezia, nel 1934 e dal 1956 al 1977. In mostra ammiriamo così la “Corsa campestre femminile” di Aleksandr Aleksandrovic Dejneka (Biennale 1934), “La figlia del soviet Kirghizia” di Semen Afanas’evic Cujkov (Biennale 1956). Il tema del lavoro torna nel “Ritratto di Subbotin” di Gravriil Nikitic Gorelov (Biennale 1956), mentre Sergej Visil’evic Gerasimov dipinge una marcia di soviet in “Potere ai soviet!” (Biennale 1958).
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