“Chevauchée Céleste (Celestial Ride)”, l’opera di Dalì che Christie’s propone all’asta il prossimo 24 giugno a Londra. Un’ode al potere creativo dell’impotenza. “Le persone non impotenti fanno bambini e nulla più” – diceva Salvador Dalì aggiungendo che "sono gli impotenti a fare grandi cose e compiere grandi imprese". Lo stesso Dalì dichiarò di esserlo dal 1950, sostenendo che è dalla mente delle persone impotenti che nascono musica fantastica, straordinarie opere architettoniche, sensazionali visioni.
Quella che Dalì racconta in “Chevauchée Céleste” è una bizzarra e celeste marcia trionfale che vede protagonisti il rinoceronte addomesticato e una giovane vergine nuda che ne tiene le redini. Due personaggi complementari e opposti: la vergine, dipinta come il ricettacolo della virilità dell’animale, domina la bestia e armoniosamente marciano in uno scenario celestiale e surrealista. Ma nelle mani della donna, impugnata come uno scettro, una stampella, il simbolo dell’impotenza!
Quella che Dalì racconta in “Chevauchée Céleste” è una bizzarra e celeste marcia trionfale che vede protagonisti il rinoceronte addomesticato e una giovane vergine nuda che ne tiene le redini. Due personaggi complementari e opposti: la vergine, dipinta come il ricettacolo della virilità dell’animale, domina la bestia e armoniosamente marciano in uno scenario celestiale e surrealista. Ma nelle mani della donna, impugnata come uno scettro, una stampella. Eccolo il simbolo dell’impotenza!
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