martedì 23 giugno 2015

Ancora censura: dopo Nitsch a Palermo lo scandalo tocca Ontani a Zagarolo

Mentre a Palermo impazza la polemica sulla prossima mostra di Hermann Nitsch, che animalisti e spettatori iper sensibili  vorrebbero far cancellare dal Comune, a Zagarolo assistiamo ad un altro episodio di “censura” che questa volta vede protagonista Luigi Ontani, invitato dalla Fondazione India-Europa per una mostra, negli spazi della Villa Il Labirinto, sede dell’istituzione ed ex dimora di Alain Daniélou, storico delle religioni e orientalista. L’occasione era il Summer Mela 2015, giornata dedicata allo Yoga e alla cultura indiana, promossa tra gli altri anche dal Maxxi.





Inviate 21 foto, più un grande pannello con altre 18 immagini – come raccontato a Repubblica – l’artista ha appreso solo per caso che, pochi giorni dopo l’opening, le opere erano state smontate e stipate in uno sgabuzzino.  Pare non fossero gradite agli ospiti indiani. Disturbanti, inquietanti, agitavano i presenti. Sempre secondo la versione di Ontani, dunque, il problema stava nei suoi storici tableaux vivants, con quel mix di simbolismi orientali, riferimenti all’eros e alla spiritualità, ambiguità sessuali, suggestioni legate al corpo, al sacro e alla trasmutazione identitaria.

“Mi cadono le braccia. Ormai non c’è più limite all’intolleranza, non mi va più di tacere: sono stato censurato” ha dichiarato Ontani

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