lunedì 18 maggio 2015

Da Sotheby’s a Milano un Lucio Fontana insolito. Presenti anche altri Spazialisti e Burri

20 opere di Lucio Fontana dagli anni ‘40 agli anni ‘60 nell’asta di arte moderna & contemporanea di Sotheby’s a Milano del 20/21 maggio 2015. Si tratta di un Fontana insolito, come l’esemplare a unico taglio centrale  – in un fucsia vivace – con l’iscrizione “Pour Pierre … che bel colorino/mi piace”, la data è 1964 e la sua stima va dai € 500.000 ai € 700.000 ma ci saranno anche un Concetto Spaziale, Attese, verde acceso – a 5 tagli –  che è quello di data più antica e risale al 1961, proveniente da una collezione privata di Varese (val. € 600.000-800.000) mentre quello arancione a tre tagli è datato 1963 e reca in catalogo una valutazione che oscilla tra € 500.000-700.000.

Ancora di Fontana si evidenziano: Concetto Spaziale blu: graffiti e olio su tela del 1961, stimato € 450.000-650.000, Concetto Spaziale (1960) nero – con buchi inferti a disegnare una forma floreale – che precorre l’invenzione dei Teatrini e la scenografia firmata per il Ritratto di Don Chisciotte di Petrassi, realizzata alla Scala di Milano (1967): l’opera è stimata tra i € 450.000 e i € 650.000.Fontana l’aveva affettuosamente soprannominato “Panettone”: si tratta di un gesso del 1956, di forma nero- verde su fondo verde chiaro, realizzato a pastelli e buchi (val. € 230.00-280.000).

“La Materia, il Colore, sono i fenomeni il cui svolgimento simultaneo costituisce la nuova arte”. [L.Fontana, Manifesto Blanco]







Non dimentichiamo poi il Fontana che nasce come scultore. É del 1940 Combate Indio, terracotta bianca e nera (val. € 250.000- 350.000) mentre Fondo Marino del 1947, ceramica smaltata e colorata (val. € 50.000-70.000) proviene da una collezione privata italiana. Le terracotte astratte, dal colore opaco, rappresentano una versione scultorea dello Spazialismo, i cui paradigmi, come è noto, risalgono al 1946, data del Manifesto Blanco. Un esempio di grande qualità è la terracotta bianca e nera del 1951 Concetto Spaziale, stimata € 120.000-180.000.

Saranno poi in asta altri spazialisti degli anni '60 come un Enrico Castellani, datato 1960 (Superficie Bianca, stima € 250.000- 350.000) e una delle diciassette tele estroflesse eseguite da Castellani con il supporto della resina poliestere, Superficie datata 1973 e stimata € 550.000. Importanti valutazioni anche per Paolo Scheggi (Intersuperficie curva bianca del 1969, stima di € 400.000-600.000 oltre a Zone Riflesse del 1963 valutazione € 200.000-250.000 e Intersuperficie Curva Bianca del 1967, valutazione € 250.000-350.000). Immancabili anche i lavori di Agostino Bonalumi dove spicca Blu, grande estroflessione di cm 140×100 del 1964 (valutazione € 200.000-300.000).

Un altro grande protagonista a Milano sarà Alberto Burri presente con 3 cretti. La data dei Cretti, due bianchi e uno nero, è 1972 e la stima è € 150.000-200.000 (ciascuno). Di Burri, in catalogo, altre cinque opere per un excursus fino ai Cellotex degli anni ‘80, con Nero Mi (stimato € 150.000-200.000) e – con la stessa stima – Cellotex P4 del 1984, già esposta a Parigi nel 1985.

Per l'Arte Povera troviamo opere importanti come le due carte di Alighiero Boetti della fine degli anni Settanta (val € 50.000-70.0000, ciascuno) oltre ad Aerei (val. € 180.000-250.000), lavoro costituito da tre pannelli di grande bellezza, realizzati con un tratto a biro molto uniforme, in un turchese-azzurro per un cielo infinito e fitto di aerei. Uomo che inchioda filo spinato di Michelangelo Pistoletto è un’opera cruciale degli anni ‘70 (val. € 200.000-300.000).

Chiudono i concettuali degli anni '70 con Vincenzo Agnetti (Cultura cancellata dalla forma e tradita dal contenuto, bachelite di cm 70×70 del 1970, stimato € 25.000-35.000), Superficie a testura vibratile del 1971, alluminio quadrato su tavola di Getullio Alviani, (val.€ 40.000-50.000) e Spazio elastico cubo, ferro smaltato e animazione elettromeccanica di Gianni Colombo (val. € 40.000-50.000), un lavoro del 1968. Da segnalare anche un Salvatore Scarpitta (Red Ladder n. 2, val. € 250.000-350.000, datato 1960). Cambiando genere si segnala anche un Giorgio Morandi, Natura Morta del 1953, con una stima di € 450.000-600.000.




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