martedì 7 luglio 2015

Clorifilla, il Festival a Belluno. Spazi in disuso dati agli Street-artist

Sono gli edifici dell’ex Caserma Piave i protagonisti di Clorofilla, nuovo intervento artistico pensato per il territorio bellunese. Obiettivo: accendere i riflettori su uno spazio dismesso e in via di rifunzionalizzazione. Grazie all’impegnodella Casa dei Beni Comuni, da tempo a lavoro per dare una seconda vita all’ex Caserma, una nuova occasione di condivisione sta prendendo forma, a pochi passi dal centro del capoluogo dolomitico.





Tra la fine di giugno e i primi giorni di luglio l’edificio si è trasformato in una stazione in festa. Un gruppo di artisti attivi a livello internazionale si è messo all’opera per una settimana intera, prendendosi cura del complesso e trasformando le varie aree in manifesti creativi, tra nuovi racconti dispiegati di muro in muro.

L’idea di un festival di muralismo nasce da una proposta di Ericailcane. È suo il muro sul quale un cervo dal piglio fiero, animale-simbolo delle aree montane, indica la strada evidenziando il cartiglio che porta il nome del posto. Molti i lavori che riprendono temi legati alla natura: l’uomo arborescente di Andrea Casciu, il gufo e il cigno di Hitnes, che si fanno largo nel fitto fogliame, i voli sinuosi di serpi e uccelli dipinti di Dorian Serpa, o l’infinita danza esoterica delle bestie di DEM.

Un omaggio a un territorio nel quale l’uomo ha costruito la propria identità, relazionandosi con un ambiente naturale forte, divenuto riferimento per il quotidiano e spunto di narrazione nel tempo della leggenda. Persino i protagonisti antropomorfi del muro di Kiki Skipi sono alberi con teste a forma di case, che si fanno rami: immagini di accoglienza e di relazione. Gli altri nomi: Andreco, Allegra Corbo, Bastardilla, Andrea D’Ascanio, Mariana Chiesa, 108, Gio Pistone.

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