giovedì 29 ottobre 2015

Lego e Arte: le opere di Banksy diventano Lego che però va contro Ai WeiWei

Mentre il fotografo canadese Jeff Friesen ha creato con i mattoncini Lego di sua figlia una serie di lavori ispirati a Banksy, la stessa Lego boicotta Ai Weiwei negandogli un maxi rifornimento di mattoncini dstinato a comporre una grande installazione in Australia.





Bricksy, questo il nome dei lavori che riproducono in modo fedele le opere più celebri dello street artist, in versione costruzioni. Un’operazione che, se da un lato consente di giocare con le immagini della storia dell’arte, dall’altro non snatura le opere originali. Così Balloon Girl, Banana Pulp, Bouquet Thrower e tante altre immagini realizzate da Banksy, diventate icone nell’immaginario collettivo, vengono trasposte creando delle associazioni inaspettate tra la street art e i mattoncini gialli.

Non c’è pace invece per Ai Weiwei, che alla storia della censura e del boicottaggio ormai ci ha fatto il callo. E non c’entra stavolta – almeno non direttamente – l’ostracismo del regime cinese che, da anni, gli riserva controlli serrati, diffidenza, arresti e denunce. Il celebre artista ed attivista, tra i più quotati sulla scena internazionale, simbolo della lotta a favore della libertà d’espressione, in questo caso s’è imbattuto in un muro di plastica. Un muro di mattoncini Lego.

È infatti la mega azienda di costruzioni giocattolo ad avergli rifilato un bel “no”. In vista della sua prossima mostra alla National Gallery of Victoria di Melbourne (“Andy Warhol / Ai Weiwei”, con centinaia di opere dell’inedita coppia) l’artista pechinese aveva chiesto alla Lego un rifornimento di mattoncini colorati, con cui costruire una serie di ritratti, tecnica già utilizzata in passato: nel 2015 aveva realizzato con lo stesso metodo un’installazione composta da 176 volti di prigionieri ed esiliati politici di tutto il mondo (da Nelson Mandela ad Aung San Suu Kyi, da Martin Luther King a Edward Snowden). Immediata la reazione dell’artista, che in rete ha bollato quel diniego come censorio e discriminatorio. Sul suo Instagram, ad esempio, ha subito postato la foto di un water di duchampiana memoria, riempito di mattoncini prima di tirare lo sciacquone. Esplicito è dire poco.

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