martedì 9 febbraio 2016

Napoli: persi 100 milioni di Euro stanziati dall'Unesco per riqualificare la città

Circa 100 milioni di euro, tanti erano i fondi messi a disposizione dell’Unesco per la riqualificazione del centro di Napoli. Fondi stanziati nel 2007, mai utilizzati e che a dicembre verrano ritirati. Questa è l’occasione che il capoluogo partenopeo, patrimonio Unesco dal 1995, si è lasciato sfuggire. È stata una lettera del 15 gennaio inviata da Parigi e firmata da Mechtild Rössler, direttore della divisione Patrimonio culturale dell’Unesco, a risollevare la questione. Lo scritto infatti chiede un rapporto sulla situazione dei restauri previsti con i fondi dell’associazione, lavori alcuni mai cominciati, altri cominciati e mai finiti e altri ancora, tre su 28, cominciati e terminati. Ora si cercano i colpevoli ma quello che rimane è il rammarico per aver ancora procrastinato un nuovo corso per una delle città più belle del mondo collocata in un paese che, come si dice spesso, conserva un’alta quantità di beni culturali e un’incapacità a valorizzarli e gestirli.

La lettera (protocollo Clt/Her/Wch/8560) firmata da Mechtild Rössler, direttore della divisione Patrimonio culturale dell’Unesco, è stata inviata dalla sede di Parigi il 15 gennaio all’ufficio Patrimonio mondiale del Mibact e alla delegazione Italiana presso l’Unesco. Una domanda, tra le altre, è la nota più chiara della richiesta. Si chiede di sapere se sia stato rispettato il paragrafo 174 delle «Operational Guidelines for the Implementation of the World Heritage Convention», ossia la convenzione per il recupero e la tutela, nei tempi stabiliti, del patrimonio culturale di Napoli, città patrimonio Unesco.





L’Unesco, spiega Antonio Pariante del Comitato Civico S. Maria di Portosalvo che ha denunciato da tempo la perdita di 180 milioni dei fondi Por europei destinati al centro storico della città fin dal 2007 e mai spesi, «chiede di assumere informazioni sugli esiti del cosiddetto “Grande Programma” di riqualificazione della città: restauri di chiese e monumenti mai effettuati nei tempi dovuti». Erano stati programmati ben 28 interventi di restauro, specialmente basiliche e monumenti del centro storico, e ne sono stati realizzati soltanto otto alla fine di dicembre 2015. Forse arriveranno gli ispettori dell’Unesco per approfondire l’intricata situazione.

Il problema centro storico e restauri mai avvenuti è una antica piaga di Napoli. Intanto si moltiplicano critiche e polemiche da parte di numerosi esponenti del mondo accademico: ancora una volta assistono al fallimento dei restauri del grande patrimonio della città che ha la metà delle chiese chiuse o degradate. Una brutta carta di presentazione davanti ai delegati dei 140 Paesi che si riuniranno a luglio a Istanbul per il prossimo vertice mondiale dell’Unesco.

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